Il bilancio positivo di MSC

Il bilancio positivo di MSC

Il bilancio positivo di MSC

Con un profitto di 36 miliardi, il biennio pandemico ha triplicato i ricavi del colosso ginevrino che per la prima volta sono diventati di dominio pubblico

La notizia nella notizia è che a latere dell’acquisizione del 50% di Italo, presumibilmente per la rilevanza per il capitalismo italiano dei nomi coinvolti nell’operazione sul lato del venditore (da Luca Montezemolo ad Alberto Bombassei a Flavio Cattaneo), per la prima volta sono divenuti di pubblico dominio i dati di bilancio del compratore, il colosso ginevrino Msc, da decenni gelosamente protetto dalle garanzie di riservatezza offerte dal diritto svizzero.

Al netto del fatto che il 2022 è stato per il settore logistico in generale e per quello del trasporto via mare di container un anno senza precedenti in termini di ricavi e redditività, non possono non colpire i numeri svelati da Il Messaggero, nettamente superiori alle stime circolate negli ultimi anni, attestate genericamente sulle decine di miliardi di euro di fatturato.

Il giro d’affari dell’anno scorso di Msc invece vale circa tre manovre finanziarie italiane, 86,4 miliardi di ricavi (il quotidiano romano non cita mai la valuta, ma poco varia che si tratti di franchi, euro o dollari) e con un margine mostruosamente alto: Ebitda a 43,2 miliardi, Ebit a 35,7 miliardi e profitti netti a 36,2 miliardi, 63 miliardi di cassa e 26 miliardi di debiti.

Significativi, nel rimarcare l’eccezionalità del biennio di pandemia da Covid per Msc e colleghi, i numeri relativi ai bilanci immediatamente precedenti. Nel 2020 il fatturato era stato di 29 miliardi con Ebitda di 6,8 miliardi, valori già lievitati l’anno successivo a 69 e 40 miliardi rispettivamente.

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